La rivincita degli snack: consumi in Italia nel periodo estivo

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Le rilevazioni Circana su vendite e prezzi dei prodotti Food nella GDO nel periodo da maggio a settembre 2024 mettono in luce alcuni trend significativi, come l’aumento dei consumi di pasta fresca, yogurt e snack, entrati a far parte delle abitudini alimentari degli italiani.

Nel periodo maggio-settembre 2024 le analisi delle vendite nella GDO Italia condotte da Circana per Cibus e Tuttofood – nei segmenti Iper, Super, Libero Servizio, Negozi Tradizionali e Discount – evidenziano diverse tendenze interessanti, tra le quali spicca la preferenza per gli spuntini dolci e salati. In generale il mercato ha mostrato segnali di adattamento, con alcune categorie in forte espansione e altre in difficoltà, riflettendo le dinamiche in evoluzione nei consumi e nei prezzi.

Maggio e giugno: le vacanze influenzano le vendite F&B

Durante i mesi di maggio e giugno i consumi sono stati fortemente influenzati dai flussi turistici: sono 15 milioni i turisti registrati a giugno, metà dei quali italiani che hanno viaggiato per la Penisola modificando i loro consumi abituali. L’inflazione dei prezzi si è attenuata rispetto all’anno precedente, con una contrazione volumetrica nel consumo di pasta (-3,3%), mentre la pasta fresca ha mostrato un netto incremento (+6,7%). Conserve e condimenti, invece, sono rimasti stabili. In calo latticini UHT e assimilabili (-5,5%), gelati confezionati (-5,3%) e precotti (-4,3%).

Luglio e agosto tra spuntini dolci, formaggi e yogurt

Nel mese di luglio alcune commodity alimentari hanno continuato a soffrire, con cali significativi nelle vendite di latte fresco (-3%), pasta (-3,8%) e latticini UHT (-6%). Tuttavia, prodotti come yogurt (+3,4%) e snack dolci (+3,8%) hanno registrato una crescita, complice anche l’arrivo dell’estate. La pasta fresca si è distinta con un incremento del 2,4%, guadagnando sei punti rispetto al pari periodo 2023.

Ad agosto il fatturato della categoria snack ha raggiunto i 144 milioni di euro, con una crescita in volume del 2,1% rispetto al 2023, nonostante un aumento dei prezzi medi di circa il 6% su base annuale. Anche formaggi e yogurt hanno mostrato risultati positivi, con incrementi rispettivamente dell’1,9% e del 5,8% rispetto al mese precedente. Questi trend suggeriscono un ruolo sempre più rilevante degli snack nelle abitudini quotidiane e nei canali retail e impulso.

A settembre sono ripartiti i consumi

Nel mese di settembre i dati si sono consolidati, permettendo di delineare già le categorie vincenti del 2024, tra cui formaggi, yogurt, spalmabili e gli immancabili snack, mentre pasta, latte fresco e latticini UHT hanno continuato a registrare performance negative. Il mese ha inoltre evidenziato una significativa (quanto fisiologica) ripresa dei consumi.

Barrette, pasti pronti e prodotti “da consumo immediato” tracciano la strada dei nuovi consumi

Negli ultimi anni il mercato degli snack dolci in Italia si è caratterizzato per una crescita significativa, sostenuta da un aumento della domanda di prodotti pratici, gustosi e salutari, spesso sostitutivi dei pasti tradizionali, con un'attenzione particolare alle esigenze dei più giovani e ai nuovi trend alimentari come l’healthy food. Questo trend s’inserisce all’interno di un più ampio contesto competitivo, nel quale hanno preso sempre più piede prodotti da consumo immediato. Lo spiega molto bene una ricerca basata sui dati Crest di Circana, che indica come i consumatori di tutta Europa, nell’ultimo anno abbiano destinato circa il 37% della spesa alimentare totale (che ammonta a 888 miliardi di euro) per prodotti “da consumo immediato”. Questo trend riguarda non solo la ristorazione ma anche il retail e abbraccia, perciò, tutta una serie di prodotti alimentari e bevande acquistati per esser consumati sul momento, cioè senza ulteriori preparazioni: tra questi, pasti pronti (inclusi i panini e i tramezzini), insalate, cibi caldi, bevande e soprattutto loro, gli snack.

Cambia la spesa, più facile, veloce e senza stress

Cambiano i consumi, cambia anche l’approccio alla spesa alimentare, in Italia e all’estero. Non è un caso che i segmenti non commerciali della ristorazione siano da tempo lanciati alla conquista di nuove quote di mercato, proprio perché rispondono meglio di altri format alla necessità comune di pasti veloci, nutrienti e pratici. Questa tendenza è ormai così naturalmente connessa con le esigenze della nostra quotidianità da trovare riscontro anche nell’organizzazione degli spazi, degli assortimenti e dei display dei moderni punti vendita della Distribuzione Organizzata. Oltre che nei numeri, il trend trova conforto anche all’interno dell’annuale Retail Performance Index, recentemente pubblicato da Dunnhumby Italia. Quest’anno, il primo driver di spesa nella scelta di un retailer è, infatti, l’esperienza offerta dal punto di vendita di riferimento. Si tratta di un concetto molto complesso, al quale però concorrono in modo importantissimo la possibilità di una rapida consultazione del volantino digitale, la fruizione di casse rapide e il “Moment of Truth” per antonomasia: una disposizione leggibile dei prodotti a scaffale, che permetta quella modalità di spesa facile e veloce, così agognata ai giorni d’oggi, e che spiega tanto del boom del mondo snack e dei prodotti food&beverage da consumo immediato.
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